domenica 27 settembre 2015

L’orologio astronomico ha origini


L’orologio astronomico ha origini lontanissime già agli inizi del XV secolo orologi monumentali mostrano su quadrante indicazioni astronomiche, più o meno complesse, le complicazioni sondate con lancette multiple  e dischi rotanti che riportano le fasi della luna la posizione del sole e dei pianeti nel cielo. 
Questa cosa poi è stata ripresa anche negli orologi moderni da polso.
Tra gli anni 80/90, ad esempio, il maestro Ludwin Oechsil ha realizzato per Ulysse Nardin la celebre trilogia del tempo trasformando il quadrante di un orologio in una rappresentazione estremamente realistica degli astri. 
(foto Van Cleff & Arples)


Tre Modelli dedicati ai fenomeni astrologici che scandiscono il nostro tempo. L’astrolabio Galileo Galilei, Il Planetarium Copernicus e il Tellurium Johnnes Kepler, autentiche meraviglie dell’orologeria astronomica moderna diventati dei classici. Il primo mostra L’astrolabium, mostra una rappresentazione analogica e perpetua del calendario gregoriano, che lo ha reso all’epoca uno degli orologi più complicati al mondo: vengono visualizzate l’ora solare,levata e tramonto del sole, alba e crepuscolo, mese, giorno, data, posizione del sole, equinozi e solstizi, levata e tramonto della luna, fasi lunari, posizione della luna, zodiaco, eclissi di sole e luna. Il planetario Copernicus riunifica la concezione telematica dell’universo geometrico con quella copernicana dell’universo eliocentrico, l’uno avente come centro la terra e l’altro il sole. Permette di leggere le ore, i giorni, i mesi, i segni zodiacali e le fai lunari e inoltre le posizioni astronomiche del sole, della luna e dei pianetiInoltre consente di comprendere la posizione dei pianeti rispetto all’ellittica: gli angoli generali delle loro posizioni, le une in rapporto con le altre, rispetto alla Terra e alla traiettoria del Sole nel cielo.
Sul quadrante del Tellurium, invece, sono riprodotti il moto di rivoluzione  della Terra  della Luna su se stesse e il moto di rivoluzione di quest’ultima attorno alla Terra. Per la visualizzazione del nostro pianeta, con gli oceani e i continenti, esclusa l’Antartide, Oeschslin ha scelto la proiezione piena della vista della verticale sul Polo Nord,entro un cerchio limitato alla circonferenza del tropico de Capricorno un arco metallico flessibile infine visualizza la durata del giorno nei due emisferi in ogni giorno dell’anno.
Un altro capolavoro astronomico e lo Ski Moon di Patek Philippe , che fornisce un’indicazione completa del tempo, visualizzando non solo l’ora è il giorno medi, ma anche la riproduzione del moto apparente del cielo notturno rispetto ala terra e persino l’ora siderale, su una scala di 24 indici, calcolata osservando il moto della stella sirio.



(Foto Patek Philippe)

Capolavori a parte questa tipologia di orologi si è molto diffusa in tempi recenti: tanti, ad esempio, sono i modelli che mostrano l’equazione del tempo mostrando la differenza fra l’ora media e l’ora solare estiva determinata dalla posizione del Sole.
Di cosa si tratta? a causa della non perfetta circolarità della dell’orbita Terrestre nell’arco di un anno ci sono degli scarti minimi (alcuni secondi) tra quello che il tempo reale Solare e quello convenzionale di 24 ore.
Alcuni orologi, che visualizzano sul quadrante informazioni legate al calendario perpetuo, sono dotati anche di questa ulteriore complicazione, che fornisce la differenza fra l’ora solare e ora media.

È un dato che a molti potrebbe sembrare superfluo, ma che è importante, ad esempio per il calcolo della longitudine esatta.

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